Limite contanti: dal 1° gennaio 2022 si scende ancora.

A partire dal prossimo anno non sarà possibile effettuare pagamenti in contanti per un importo superiore a 1.000 euro. Questo è l’effetto dela norma introdotta con la Legge di Bilancio 2020 .

Per effetto della norma introdotta dal decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, a partire dal prossimo anno non sarà possibile effettuare pagamenti in contanti per un importo superiore a 1.000 euro999,99 euro per la precisione.

Si tratta dell’ultima tappa del decreto legge fiscale n. 124/2019 che, all’articolo 18, ha previsto:

  • la riduzione dell’importo massimo dei pagamenti in contanti da 3.000 a 2.000 euro a partire dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021;
  • la riduzione da 2.000 a 1.000 euro a partire dal 1° gennaio 2022.
Limite contanti, la situazione in Europa

La proposta di nuove norme europee prevede il divieto, per i soggetti che commerciano beni o servizi, di accettare pagamenti in contanti superiori a 10.000 euro per un unico acquisto, ferma restando la possibilità per gli Stati membri di adottare massimali inferiori. Inoltre, si prevede che i limiti inferiori alla suddetta soglia già esistenti a livello nazionale continuano ad applicarsi.

Il regolamento CE n. 974/98 del Consiglio prevede che i limiti adottati dagli Stati membri dell’Unione Europea relativi all’uso di banconote e monete non sono incompatibili con il corso legale dell’euro, a patto che esistano mezzi “alternativi” di pagamento.

Gli Stati possono quindi adottare specifiche norme, per ragioni di interesse pubblico, volte a contrastare il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite e combattere il fenomeno dell’evasione fiscale.

Limite contanti, comunicazione all’UIF per le operazioni sopra 10.000 euro

In caso di operazioni in contanti di importo superiore a 10.000 euro complessivi al mese, realizzate con transazioni pari o superiori a 1.000 euro l’una, gli istituti di credito trasmetteranno all’Unità di Informazione Finanziaria le comunicazioni oggettive che, a differenza delle segnalazioni di operazioni sospette, hanno la sola finalità di analisi e investigazione.

Una comunicazione che quindi non implica alcun sospetto nei confronti del soggetto che ha eseguito tali pagamenti, e che non costituisce quindi una ulteriore limitazione all’utilizzo del contante.